"La mia Wilson di legno che avevo scelto dal trapezio in mezzo alle mie altre Wilson di legno era un'espressione senziente del braccio e della mano, li sentivo cantare, vivi, la mia mano capace era la scrupolosa segretaria della mente, agile, pronta e a prova d'errore..."
Fino agli anni '70, la maggior parte delle racchette da tennis veniva prodotta in legno lamellare: le dimensioni del piatto corde (l'ovale) erano minori e per questo la superficie d'impatto ottimale (sweetspot) era ridotta.
La caratteristica principale delle racchette Wilson in legno era la robustezza derivata dal maggior spessore degli strati di legno impiegati e dalla loro spigolosità.
Il problema del legno era infatti la scarsa robustezza del materiale: un piatto corde più grande sarebbe stato meno resistente e per questo motivo doveva essere irrobustito aumentandone la sezione, con un amento di peso elevato.
Una tipica racchetta in legno pesava 400-450 grammi (i telai moderni si aggirano tra i 250-300 grammi).
La caratteristica principale delle racchette Wilson in legno era la robustezza derivata dal maggior spessore degli strati di legno impiegati e dalla loro spigolosità.
Il problema del legno era infatti la scarsa robustezza del materiale: un piatto corde più grande sarebbe stato meno resistente e per questo motivo doveva essere irrobustito aumentandone la sezione, con un amento di peso elevato.
Wilson Chris Evert Autograph - 1979 |
La serie “Jack Kramer Autograph” era composta da due telai simili esteriormente ma differenti per rigidità, con presa rivestita in pelle di dimensioni variabili tra 11-12 cm a seconda della taglia, ed insieme alla “Pro Staff”, erano le racchette più conosciute al mondo.
Vi erano poi la “Chris Evert Autograph”, dedicata alla campionessa statunitense, la “Advantage”, utilizzata da Dick Stockton, la “Stan Simth Autograph”, e molte altre racchette di media qualità firmate da vari altri campioni del tennis.
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